La plagiocefalia nel neonato
La plagiocefalia posizionale (PP) denota l’appiattimento del cranio che si verifica frequentemente nei bambini sani.
Il cranio, nel neonato, le cui ossa non ancora saldate, consentono di apprezzare al tatto le linee di sutura e le parti fibrose dette fontanelle, è particolarmente voluminoso (un quarto della lunghezza totale) e spesso deformato o molto allungato per la presenza del caput succedaneum detto anche tumore da parto, è una tumefazione dei tessuti molli del cuoio capelluto del neonato a carico delle parti presentate.
In parole povere è un diffuso gonfiore del cuoio capelluto che si manifesta nel neonato, causato dalla pressione dell’utero o parete vaginale durante il parto.
Oltre questa deformazione possiamo riscontrare anche una deformità asimmetrica che viene denominata plagiocefalia.
Le cause principali
La posizione supina durante il sonno è una delle principali cause di plagiocefalia posizionale, ma non è l’unica; esistono altri fattori predisponenti:
- prenatali o materni: la razza orientale, l’età superiore a 35 anni, problematiche interne all’utero, oligo-amnios, primiparietà.
- perinatali: utilizzo del forcipe o della ventosa, prematurità, grande circonferenza del cranio alla nascita, lungo travaglio.
- postnatali: posizione supina durante il sonno, posizione prona da sveglio utilizzata meno di una volta al giorno, torcicollo posturale, posizione nell’allattamento, ricoveri ospedalieri.
l trattamento osteopatico è eseguito con tecniche dolci specifiche per il neonato. Dopo la prima valutazione e trattamento osteopatico si possono programmare una serie di trattamenti solitamente a distanza di due settimane (dipendendo dalla gravità del problema e dall’età del neonato). Dopo un primo ciclo di 4-5 trattamenti, normalmente si diminuisce la frequenza e, se la prognosi è favorevole, si programma un controllo (es. 6-9-12 mesi).
Per quello che riguarda gli esiti della plagiocefalia le problematiche che si potrebbero sviluppare in seguito sono soprattutto a carico dell’ATM (malocclusione, problematiche masticatorie), ortottiche (motricità oculare), e posturali.
È importante quindi seguire il bimbo durante le sue fasi di sviluppo psicomotorio insieme ad una equipe di altre figure che lo valutino e lo seguano nel percorso di maturazione.