L’approccio somotaoemozioanale in Osteopatia

Attraverso tecniche manuali e con l’aiuto di alcune parole chiavi si è scoperto negli anni che in nostro corpo ha in sè la possibilità di poter affrontare, ed eventualmente rimuovere dei “nodi”  emozionali, anche passati che si sono formati in alcune zone del corpo e che variano da persona a persona.

Come si scoprono questi nodi?

Si riscontrano attraverso la ricerca e la valutazione dei punti di resistenza locali, fluidici/vibratori, a livello periferico ma anche a livello cerebrale, attraverso delle correlazioni complesse. L’integrazione con lo studio dell’anatomia e fisiologia, permette all’osteopata di rileggere queste disfunzioni corporee creando un progetto di lavoro che è costantemente in evoluzione. Ognuno ha in se un terreno predisponente al recupero emotivo e fisico, poiché spesso il fisico è semplicemente un libro che ha bisogno di essere letto per essere compreso e, ad oggi, è sempre più frequente trovarsi di fronte persone che vivono una dicotomia tra mente e corpo.

Siamo unione di mente e corpo

Ricordiamo che l’osteopata aiuta all’autoregolazione, ed il fine è lo stato di benessere psico fisico e somato psichico, come le due facce di una stessa moneta. Bisogna andare oltre la visione posturo/strutturale. Siamo talmente abituati a far arrivare “l’aiutino da casa” che abbiamo perso l’intuizione che il “sistema uomo” è fatto per autoregolarsi e autoguarirsi, ricordiamocelo sempre.

Oltre l’anatomia

Ogni giorno è sempre più interessante e mi stupisce sempre, poter leggere negli altri, dimensioni diverse, ogni volta con sfumature proprie di chi mi chiede aiuto o vuole semplicemente un consiglio su come fare a stare meglio. Attraverso il sentire, il percepire delle nostre mani, attraverso un tocco ponderato e intelligente amplifico e verbalizzo in alcuni casi ciò che sento, rendendo partecipe, se lo si desidera, il paziente di ciò che ho trovato. I “nodi” che si potrebbero sciogliere, fanno si che la persona mentalizzi, inizi a fare correlazioni di eventi distanti anche avvenuti molto tempo prima, siti in uno spazio magari dimenticato.

Oggi si tende ad ascoltare in modo differente il proprio corpo, si paragona, si scarta ci si focalizza su altro, dimenticando ciò che il corpo cerca di condividere e che spesso non viene però ascoltato. I motivi possono essere tanti, ognuno ha dei vissuti o sta vivendo situazioni di fragilità, io vengo chiamata ad esserci nel rapporto che si crea in modo pulito e chiaro, non viene nascosto nulla al paziente che chiede aiuto. Semplicemente nella relazione si diventa complici, si sostiene se si ha bisogno, ma senza parole con l’atto manuale si lavora per il benessere nella salute.

Tutto ciò che mi è stato insegnato durante corsi ed approfondimenti, tutto ciò che vivo quotidianamente nel mio Studio aumenta in me la consapevolezza che mente corpo e spirito sono un tutt’uno, la chiave per aiutare l’altro. Con il nostro lavoro l’alta precisione e l’attenzione, i particolari diventano essenziali, al centro vi è la persona che chiede aiuto e che, non sempre è consapevole di averne bisogno, ma affindandosi rende possibile la creazione di un percorso di consapevolezza evitando, col tempo, il presentarsi di molti “acciacchi”.

Come mio nonno, vecchio orologiaio che usava strumenti piccolissimi per tarare ingranaggi di meravigliosi orologi antichi, così con minuziose manipolazioni e controlli di efficacia noi dobbiamo e possiamo stimolare il corpo a mantenere il benessere o nell’aprire nuove possibilità all’autoguarigione.

Mai escludere la possibilità che si possa consigliare un collega psicoterapeuta, ad esempio, se ci si rende conto che la parte psicologica lo necessita. L’attenzione è nel capire fino a dove l’osteopata può agire e dove invece la persona che viene da noi ha bisogno di altro sostegno, che alle volte potrebbe essere di altra pertinenza. Il lavoro di equipe per me è essenziale per il bene del paziente.

“Come mio nonno, vecchio orologiaio che usava strumenti piccolissimi per tarare ingranaggi di meravigliosi orologi antichi, così con minuziose manipolazioni e controlli di efficacia noi dobbiamo e possiamo stimolare il corpo a mantenere il benessere o nell’aprire nuove possibilità all’auto-guarigione”.
Sieva Durante
Osteopata
“Conosci la tua anatomia e la tua fisiologia, ma quando poni le mani sul corpo di un paziente, non dimenticare che vi abita un’anima vivente”
A.T. Still
Medico
“Non muovere mai l’anima senza il corpo, né il corpo senza l’anima, affinché difendendosi l’uno con l’altra, queste due parti mantengano il loro equilibrio e la loro salute”.
Platone
Filosofo e Scrittore

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